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12 Marzo 2019

Ricordando Don Orione

Nel giorno dell’anniversario del dies natalis di san Luigi Orione, alcuni pensieri tratti da Le “Confessioni” di San Luigi Orione.
È il messaggio che ritroviamo in alcuni scritti di un Padre, il quale, a tratti, apre il suo cuore ai suoi figli spirituali, rivelando, con profonda umiltà e sincera convinzione, i propri limiti, le fragilità, l’indegnità, perfino i propri peccati.
È la coscienza del Santo che sa riconoscere la debolezza della propria umanità senza avvilimento, senza sconforto, senza disperazione, ma affidando tutto alla misericordia di Dio e alle preghiere degli altri. Scrive:

«Sono un grande peccatore».

«Sento che per i miei gravi peccati sono di impedimento alla misericordia del Signore».

«Io sono il Giona che va buttato a mare».

«Sono indegno di essere figliolo di Dio e suo sacerdote». «Da circa un anno vado cercando Gesù che si è come eclis­sato dall’anima mia».

«Io sono vile verme della terra: io sono indegno di servire la santa causa di Gesù Cristo e delle anime».

«Ho sessantun anni e sono peggio di quando ho cominciato da Chierico».

«Bisogna che scompaia, perché questa Piccola Opera non abbia più a soffrire per la mia miserabilità».

Queste sincere parole suscitano incredulità e stupore, ma anche conforto e commozione. Si tratta di una rivelazione sof­ferta e preziosa, simile a un fascio di luce che squarcia l’intima sfera di un mistico, qual era don Orione. Sono le “confessioni” di Luigi Orione Uomo, di Luigi Orione Santo”.

A queste parole di Don Orione, si aggiunge poi un altro breve scritto che “Non è escluso sia il vero ultimo scritto di San Luigi Orione”, afferma Don Alessandro Belano che spiega: “Sul retro di una immaginetta sacra – andata perduta – Don Orione, in data 12 marzo 1940, giorno della sua morte a Sanremo, scrisse le seguenti parole: «Signore, voglio oggi e sempre regnare sul tuo paterno Cuore e tra le braccia della S. Madre Chiesa, Madre dei Santi e anche Madre della mia anima. 12 – 3– ‘40».

Don Orione, Notizie