LA SUA TESTIMONIANZA DI FEDE HA UNITO IN PREGHIERA TUTTO IL MONDO.
Don Łos, infatti, aveva ricevuto lo scorso 22 maggio da Papa Francesco le dispense necessarie per la professione perpetua come Figlio della Divina Provvidenza e, il giorno dopo, era stato ordinato diacono e sacerdote nel reparto di oncologia dell’ospedale militare di Varsavia da Mons. Marek Solarczyk, vescovo ausiliare di Varsavia-Praga.
Il suo gesto e la determinazione a celebrare la Messa “per essere ancora più unito a Cristo”, si sono trasformati in una testimonianza di fede che ha raggiunto ogni parte del mondo, e che ha unito in preghiera migliaia di persone che hanno conosciuto la sua storia.
“La notizia – dichiara Padre Tarcisio Vieira, Direttore Generale dell’Opera Don Orione – sapevamo sarebbe arrivata, ma ci lascia ugualmente profondamente tristi. Sappiamo, però, che non è stata la morte a togliergli la vita, ma è stato lui che ha voluto donarla per amore a Cristo e ai poveri. Questo suo messaggio e la sua testimonianza hanno insegnato qualcosa a tutti noi e faremo in modo che non andranno perduti. Ringraziamo il Signore per avercelo donato come testimone di grande fede e di amore”.
Articolo dal sito http://www.donorione.org/Public/ContentPage/polonia_200_tornato_alla_casa_del_padre_don_micha321_321os.asp
Polonia: la storia di don Michał Łos che commuove il mondo
“Nulla potrà mai separarmi dall’amare di Cristo Gesù”, ha affermato il giovane don Michał Łos: un vero e proprio “programma di fede” annunciato dal suo letto di ospedale nel corso della celebrazione della sua prima Messa. Sui social la sua storia ha fatto rapidamente il giro del mondo, perché don Michał è ricoverato per una grave malattia che, secondo i medici lascia poche speranze. Ed è stato proprio all’interno dell’ospedale che don Michał, chierico orionino al momento del ricovero, ha emesso la professione religiosa perpetua nella Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza, entrando a far parte della Provincia “Madonna di Czestochowa”. Il suo sogno più grande, infatti, era poter celebrare la Santa Messa, per essere ancora più unito a Cristo, ed è stato Papa Francesco a concedere tutte le dispense necessarie per la sua ordinazione diaconale e sacerdotale, così da permettere a don Michał di realizzare il suo sogno.
I frutti della sua testimonianza
La sua testimonianza di forza e di fede ha dato subito dei frutti concreti: tanti pazienti dell’Ospedale oncologico di Varsavia, dopo aver conosciuto la notizia dell’ordinazione di don Michał, hanno iniziato ad andare nella sua stanza per chiedere una benedizione, essere riconciliati con il Signore, oppure sentire un po’ del conforto che solo il Signore può dare. E anche nel resto del mondo tantissime persone, orionini e non solo, si sono stretti in preghiera intorno a don Michał. Nella direzione generale della Congregazione, a Roma, una lampada accesa davanti all’immagine del beato don Francesco Drzewiecki, martire orionino a Dachau, simboleggia la vicinanza di tutta la famiglia religiosa e a ricordare proprio una frase di San Luigi Orione: “Tutto si ravviverà, se porteremo ardente nelle mani e alta nel cuore la lampada della carità di Gesù Cristo”.
In 350mila hanno visualizzato il video della sua prima Messa
Anche il mondo dei media e dei social ha “adottato” da subito la storia di don Michał sui siti, i profili Facebook e Instagram di tante persone dalla Corea, India, Giappone, Kenya, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Puerto Rico, Uruguay, Argentina, Chile e quasi tutta l’Europa. Solo il video della sua prima Messa è stato visualizzato da oltre 350mila persone.
https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2019-05/polonia-storia-don-michel-los-che-commuove-mondo.html