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22 Giugno 2015

Convegno 2015

Compie 65 anni il centro Don Orione di Pescara. Era il 1950 quando fu posta la prima pietra del Villaggio del Fanciullo – Opera Don Orione che si trasformerà nel 1972 nella sua forma attuale come Istituto Don Orione occupandosi da allora del recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali.

Sabato 20 giugno, presso il Teatro Sant’Andrea di Pescara, si è tenuto un convegno con il titolo “Ho sempre amato l’Abruzzo”, parole di Don Orione. Le due principalii relazioni sono state affidate a don FLAVIO PELOSO, superiore generale dell’Opera Don Orione, e a TITO FORCELLESE, docente di Storia all’Università di Teramo; ha coordinato il giornalista PIERGIORGIO GRECO.

Sono intervenuti con il saluto e qualche riflessione il vescovo di Pescara – Penne mons. Tommaso Valentinetti, Emilio Longhi a nome del Sindaco di Pescara, e il Sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio.

Riportiamo alcuni passaggi del saluto introduttivo di Don Primo Coletta, superiore della comunità orionina di Pescara.

“In questo 2015 la nostra opera di Pescara celebra tre ricorrenze: i 100 anni del terremoto della Marsica; i 75 anni del ritorno al Padre di Don Orione; i 65 anni della presenza dei figli di Don Orione a Pescara. Tre eventi che ruotano intorno al cuore di Don Orione, cioè intorno al cuore di Dio.

Il Don Orione di Pescara oggi si può dire che lo conoscono tutti, chi più e chi meno. È  conosciuta l’attività che svolge e la professionalità che esprime in tutti gli interventi tesi ad  alleviare i dolori e le sofferenze dei nostri fratelli bisognosi od in qualche modo in difficoltà. Nel 2014 sono state erogate circa 74.000 prestazioni socio sanitarie rivolte a 1.100 utenti nelle varie forme assistenziali (ambulatoriale, domiciliare, degenza diurna e degenza a tempo pieno). Sono 142 gli operatori alle dirette dipendenze a cui si aggiungono i consulenti medici e professionali che si avvalgono di strutture ed attrezzature specifiche per i vari campi d’intervento.

Nel 1950, precisamente l’8 ottobre, Don Candido Di Stefano annotava, riferendosi al terreno che era stato messo a disposizione dell’Opera: «trovai un gran campo di cavoli coltivati da Antonio Ballone. Fui ospite in casa del caro abate Don Pasquale Brandano, che mi tenne a puro titolo di carità finché qualche settimana dopo mi potei trasferire nelle baracche arrivate il 28 ottobre da Avezzano… Il 1 novembre 1950, mentre a Roma il Santo Padre solennemente proclamava il dogma di Maria Assunta in Cielo, molto umilmente celebravo la Prima Messa nella baracca-cappella»

Tra i primi sacerdoti che si adoperarono alla nascita dell’Opera Don Orione a Pescara ci fu Don Gaetano Piccinini, che, in data 27 gennaio 1951, scriveva a Don Candido: «Ora l’Opera in Pescara è un filo che il Signore farà diventare una fune»

Come ha fatto questo filo a diventare una fune? L’ha spiegato Don Orione in una delle sue lettere: «Miei figli, viviamo in Gesù! Perduti nel suo cuore, affocati d’amore, piccoli, piccoli, piccoli; semplici, umili, dolci. Viviamo di Gesù! Come bambini tra le sue braccia e sul suo cuore, santi e irreprensibili sotto il suo sguardo. Viviamo per Gesù!  Tutti e tutto per Gesù; niente fuori di Gesù, niente che non sia Gesù, che non porti a Gesù, che non respiri Gesù!»

I Figli di Don Orione cercano di avere sempre un’antenna rivolta al cuore di Gesù, e un’altra rivolta al cuore dell’uomo, alle sue necessità materiali e spirituali.

Solo così saremo al sicuro dalle tentazioni che ci allontanano dalla strada di Dio e dalla strada dei fratelli bisognosi e sofferenti.

Solo così quel filo, di cui parlava Don Piccinini, è potuto diventare una fune, perché aveva la sua forza nel cuore di Don Orione, e il cuore di Don Orione aveva la forza nel cuore di Gesù.

Solo così l’Opera Don Orione a Pescara potrà continuare ad essere un “faro di fede e di civiltà”.

Don Flavio Peloso, nella sua relazione, ha detto che è vero che “Don Orione ha sempre amato l’Abruzzo. È stato un amore a prima vista. La prima vista dell’Abruzzo fu quando, il mattino del 18 gennaio 1915, egli giunse sul luogo del terremoto, nella Marsica, e vide lo strazio di quella gente per la quale poi si spese generosamente, appassionatamente”.

Don Peloso ha svolto il suo intervento, ascoltato con grande attenzione, mostrando “come Don Orione si mosse nell’opera di soccorso dei terremotati della Marsica” e poi “come Don Orione è stato visto da alcuni testimoni di quell’opera di soccorso”, Ignazio Silone, Gaetano Piccinini, Ernesto Campese, e altri.

Il professore Tito Forcellese, si è detto sorpreso e incantato nel venire a conoscere la straordinaria figura di santo e di uomo che fu Don Orione. Ha fatto una carrellata di temi e vicenda in cui Don Orione è stato protagonista, con grande intelligenza e rilevanza storica.

Festa San Luigi Orione