Per tutto il mese di giugno sarà esposta nell’istituto di via Aterno e in altre parrocchie della provincia. Il pellegrinaggio in occasione dei cento anni del terremoto della Marsica, che vide il santo tra i primi ad accorrere. E il 20 giugno grande convegno sulla presenza orionina in Abruzzo
Pescara, 5 giugno 2015 – Fa tappa anche a Pescara la reliquia del sangue di Don Orione, che sta attraversando l’Abruzzo in pellegrinaggio per i cento anni del terribile terremoto in Marsica, dove il santo fu tra i primi ad accorrere. La teca è già arrivata da Avezzano, ed è stata esposta nella chiesa dell’istituto Don Orione, in via Aterno n. 176. Nei prossimi giorni la reliquia “visiterà” anche altre parrocchie del territorio: già programmate le tappe di Spoltore (12 giugno) e alla parrocchia degli Angeli Custodi a Pescara (21 giugno), date da definire invece per le parrocchie di Moscufo e Cappelle sul Tavo.
A Pescara e provincia, il sangue di Don Orione rimarrà fino alla fine di giugno, e va a rendere ancora più intenso un periodo in cui è in programma anche l’importante convegno “Ho sempre amato l’Abruzzo”, dedicato alla figura del santo morto settantacinque anni fa, al suo legame con l’Abruzzo – come detto, fu trai i primi ad accorrere in aiuto dei terremotati della Marsica cento anni fa – e ai sessantacinque anni di presenza orionina a Pescara, di cui l’istituto di riabilitazione di via Aterno rappresenta una vera eccellenza: appuntamento al Teatro Sant’Andrea il prossimo 20 giugno, con la partecipazione di don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione, e del professor Tito Forcellese, docente di Storia all’Università di Teramo.
“Siamo particolarmente fortunati – dice don Primo Coletta, direttore del don Orione di Pescara – ad accogliere il sangue del santo: egli non ci chiede alcuno sforzo, ma solo di fidarci di lui. Contemplando e pregando la sua reliquia, saremo accompagnati verso Gesù, che ringraziamo per tutti questi anni di presenza orionina nel capoluogo adriatico. Se altre parrocchie volessero ricevere questa reliquia, possono contattarci”.